Una grande monografia (in tedesco) su Abruzzo e Molise disponibile come “living book”

otto lehamanOtto Lehmann-Brockhaus (1909, Unna, Vestfalia-1999, Roma) studiò dal 1928 al 1934 Storia dell’Arte, Filosofia e Scienze Storiche alle Università di Marburgo, Innsbruck, Rostock e Gottinga. Gli anni dal 1938 al 1945 Otto Lehmann-Brockaus, li trascorse alla Bibliotheca Hertziana, prima come borsista e dopo come assistente del direttore. In quel periodo scoprì per interesse personale le regioni dell’Abruzzo e del Molise, che allora non erano ancora né turistiche né scoperte scientificamente. Le sue lunghe esplorazioni nella regione montuosa dell’Abruzzo ebbero carattere pioneristico e gli diedero la possibilità di rimanere a distanza dagli avvenimenti politici di Roma. Allora molti tratti potevano essere percorsi soltanto a piedi, e alcuni edifici ricoperti di vegetazione furono visibili soltanto a chi era disposto a farsi strada attraverso sterpaglia profonda.

 

Questa appropriazione, anche fisica, eseguita su un intero panorama d’arte e soprattutto orientata a scoprire e a raccogliere testimonianze del passato, tramandate materialmente sta in notevole contrasto con lo studio delle fonti a cui Lehmann-Brockhaus si era dedicato prima. In realtà Lehmann-Brockhaus non sostituì l’uno con l’altro, piuttosto egli fece parte di quei pochi storici dell’arte del ventesimo secolo che eseguirono entrambi i poli del lavoro storico-artistico così intensamente da poterli collegare.

abruzzen und molliseNel 1977 Lehmann-Brockhaus poté terminare i suoi studi, lavoro di decenni che non pochi dei suoi colleghi ritenevano letteralmente assurdo, in forma di una grande monografia su Abruzzo e Molise. Nel 1983 viene finalmente pubblicato in volume, arricchito con delle tavole e dei registri in forma di enciclopedia, dal Prestel-Verlag, Monaco diventato presto un classico.

All’indomani del terremoto del 6 aprile 2009 è apparso chiaro che l’opera di Lehmann-Brockhaus avrebbe acquistato ancora più peso e sarebbe stata consultata più spesso. Per questo motivo la Bibliotheca Hertziana ha dato il via alla digitalizzazione del classico di Lehmann-Brockhaus, esaurito da lungo tempo nelle librerie, ma anche raro da trovare sul mercato dell’antiquariato e se del caso solo a un prezzo molto alto.

L’idea iniziale di un facsimile digitale è stata ben presto respinta a favore di una nuova edizione elettronica, che permette di corredare il testo, pubblicato nel 1983, in WEB 2.0 con ulteriori immagini, di dotarlo di bibliografie aggiornate e collegarlo con le informazioni più recenti sui monumenti degli Abruzzi. Appoggiandosi al concetto di “living review” è stato coniato a tal fine il concetto di “living book”. L’indice e l’elenco delle località del libro stanno pronti, come barre apribili a destra e a sinistra del testo completo e conducono attraverso link alle rispettive pagine. I nomi delle località sono quindi segnati anche all’interno del testo come elementi dinamici: sui nomi delle località si apre un mouseover-menu, che non solo offre ulteriori pagine del libro e le relative illustrazioni, ma conduce anche a risorse esterne. L’attuale bibliografia sulla rispettiva località viene offerta attraverso un collegamento di ricerca nell’OPAC. Links dinamici conducono inoltre alla fototeca della Biblioteca Hertziana, al Bildindex Foto di Marburg, al Flickr e alle immagini di Google. Specialmente attraverso quest’ultimo portale iconografico citato, sono già accessibili anche foto, che documentano i danni e le distruzioni. Viene offerto inoltre il collegamento ai relativi articoli nella versione italiana di Wikipedia, che contengono informazioni generali sulla località e approfondiscono sempre più anche i danni. Questi articoli sono stati trovati già pronti o in caso contrario ideati.

Con questa forte e dinamica impronta dell’indice topografico viene allo stesso tempo compensato un inconveniente del libro di Lehmann-Brockhaus. A seguito dell’articolazione in generi artistici, in questo libro monumentale la dimensione topografica era passata in secondo piano. Chi cerca velocemente informazioni riepilogative sulle singole località o sui singoli monumenti, trova accesso nel Lehmann-Brockhaus solo attraverso l’elenco (peraltro molto dettagliato) e da lì viene rinviato a diverse pagine, spesso distribuite in più d’un capitolo. Questa conseguente azione di sfogliare pagine è superabile meglio che nel libro grazie alla tecnica del cliccare. Nel contesto attuale le informazioni appunto sono necessarie proprio sotto l’aspetto topografico. Un’ulteriore forma di accesso topografico viene offerta con le carte Google delle quattro province abruzzesi. In queste carte le bandierine segnano tutte le località dell’indice Lehmann-Brockhaus e conducono dalla carta ugualmente al dinamico menu delle località e quindi alle pagine e alle tavole del libro e alle risorse esterne.