28-11-2006 - Ancora sul Parco religioso del Morrone

thumb_sanliberatoreQualche giorno fa abbiamo pubblicato una lettera aperta di Mario Setta al Vescovo di Sulmona in merito al progettato Parco religioso da realizzarsi alle falde del monte Morrone. Lo abbiamo fatto perché riteniamo sia giusto sostenere la battaglia intrapresa da Mario contro un intervento che si configura come uno scempio ambientale ma anche come un'offesa ai sentimenti religiosi di cattolici, ebrei, musulmani, buddisti: altro che la satira di Fiorello o di Littizzetto.
Pensiamo che l'area del Morrone, e più in generale della Maiella, sia sì un parco religioso ma rappresentativo di una religiosità vera, fondata sul silenzio necessario alla meditazione e sull'armonia dell'uomo con la natura, che ha avuto in Celestino V il suo testimone più illustre. Per questo, anche noi siamo convinti che "L'idea di valorizzare questi luoghi di spiritualità, mediante un "parco religioso", riproducendo santuari o ambienti evangelici rischia di tradursi in autentica caricatura. In tempi in cui meccanismi diabolici stritolano ogni cosa, non poteva mancare chi osa perfino afferrare un po' di cielo per rivenderlo sulla terra. Un'idea bislacca. Un parco-kitsch di cattivo gusto che snaturerebbe l'ambiente e lo svuoterebbe di quel clima storico-spirituale, acquisito nei secoli".

Per quanto attiene considerazioni più "prosaiche", non pensiamo che una idea tanto "bislacca" sarà mai realizzata, in ogni caso ci piacerebbe conoscere gli aspetti finanziari, economici, tecnici e sociali del progetto in questione: chi paga? A quanto ammontano gli investimenti previsti? Quali opere si dovrebbero realizzare e con quale impatto sull'ambiente? Quali benefici per la popolazione residente nell'area? Sono queste alcune delle domande che Mario Setta pone nel documento Critica al progetto "Parco religioso di Sulmona".


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