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Il Fuoco di Sant'Antonio

17 Gennaio 2005

Nel giorno di Sant'Antonio Abate, protettore del mondo rurale, in Piazza San Nicola è stato allestito un grande fuoco in onore del Santo come da tradizione.

"Un tempo, giovani e ragazzi alzavano cataste di legna, frasche e ginepri verdi su ogni slargo o piazzola posta lungo il tragitto della processione. La legna era offerta dalla gente del quartiere. Il fuoco veniva appiccato all'approssimarsi della processione, in modo che il falò raggiungesse il culmine al momento del passaggio della statua del santo. Ogni rione cercava di realizzare il falò più alto e spettacolare. Il parroco, al passaggio della statua, benediceva i fuochi. A sera, gli abitanti del rione si raccoglievano attorno al fuoco e cuocevano le patate. Gli anziani raccontavano i cònte (racconti), storie di santi e eroi del popolo tramandate per generazioni, e proponevano i primi indovinelli di Carnevale. Sul tardi, si soffocavano le braci residue e si distribuivano i carboni benedetti alle famiglie del quartiere, a protezione delle case dai fulmini, dagli incendi e dalle disgrazie. La cenere, la mattina seguente, veniva sparsa nei campi."

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