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Torniamo ad una normalità consapevole.

prefetturaDopo quasi un mese il sito web dell'Associazione "De Stephanis" torna ad essere aggiornato.

La tragedia che ha colpito così duramente L'Aquila ci ha lasciati interdetti, quasi incapaci di pensare ad altro che non fosse il terremoto. Siamo rimasti sbigottiti, attoniti, incapaci di esprimere a parole il sentimento di dolore e vicinanza a quanti sono stati colpiti dal sisma del 6 aprile scorso. Forse perché anche noi pettoranesi ci sentiamo un po' "aquilani", perchè con L'Aquila tutti i pettoranesi hanno avuto e hanno legami anche affettivi, comunque sia ci è mancata la forza e la volontà di pubblicare qualsiasi cosa.

D'altro canto il terremoto del 6 aprile, avvertito distintamente anche a Pettorano per fortuna senza conseguenze gravi, ha riportato alla nostra memoria quello del 1984 e con il ricordo è esploso un sentimento collettivo contradditorio: di sollievo per lo scampato pericolo ma di preoccupazione per il futuro. E' riaffiorata nei pettoranesi la consapevolezza del rischio corso e che si continua a correre, poiché sappiamo tutti che la l'intera Valle Peligna è ad altissimo rischio sismico, e che quello che si è verificato all'Aquila avrebbe potuto verificarsi o potrebbe verificarsi nella nostra area. Questa consapevolezza, purtroppo, spesso ha però scatenato reazioni non razionali, alimentate dalle continue piccole scosse che si avvertono distintamente ogni giorno.

bareRiacquisita la consapevolezza del rischio che il nostro paese corre e acclarato che non esistono persone e metodi in grado di prevedere i terremoti, noi pensiamo sia necessario sforzarsi di tornare alla normalità, a fare le cose che ognuno di noi ha sempre fatto, senza ingiustificate ansie ma, soprattutto, ignorando o dimenticando fra qualche mese la "cambiale" che abbiamo firmato con questo territorio nel momento in cui abbiamo scelto di continuare a viverci e che prima o poi ci sarà presentata all'incasso. Nessuno è in grado di dire quando, come e dove ci sarà chiesto di pagare, perché nessuno è in grado di predire i terremoti, ma una cosa è certa: potremmo godere di uno sconto consistente, o addirittura essere esonerati da qualsiasi pagamento, se le scelte personali e collettive dei prossimi mesi e dei prossimi anni in tema di ristrutturazioni edilizie, nuove costruzioni e scelte urbanistiche, saranno sempre subordinate al ridimensionamento del grande rischio cui tutti siamo esposti.

Se questa deve essere la prospettiva, a Pettorano si può cominciare a lavorare da subito, considerato che il nuovo Piano Regolatore Generale non è ancora stato approvato, che molta parte del centro storico è già stata interessata dai lavori di ristrutturazione connessi al terremoto del 1984 ma anche che in paese esiste un gruppo di volontari della Protezione Civile attrezzato e operativo, che dal 6 aprile ha allestito una mini tendopoli nel campo sportivo del paese.

vigiliPiù concretamente pensiamo sia necessario rileggere l'ipotesi di PRG che si sta elaborando alla luce degli ultimi avvenimenti e della riemersa consapevolezza del rischio sismico al quale è esposto il nostro territorio. Una rilettura che consenta di definire, non solo nuove aree edificabili ma anche strumenti e metodi di controllo per il rispetto puntuale delle norme esistenti.

Accanto alle nuove costruzioni pensiamo sia necessario affrontare il tema della messa in sicurezza del centro storico. Anche se ha subito interventi di consolidamento dopo il terremoto del 1984, il centro storico di Pettorano è sicuramente l'area più a rischio, perché quegli interventi non hanno interessato tutti gli edifici, ma anche perché è presumibile che siano stati realizzati (se lo sono stati) nel rispetto di una normativa tecnicamente non adeguata.

E' infine necessario rileggere il nuovo PRG per individuare, se non è stato fatto, aree e strutture adeguate da attrezzare e utilizzare per eventuali emergenze.

Il compito di reperire le risorse da destinare agli interventi che sostanziano tali azioni dovrà essere una delle missioni prioritarie della prossima amministrazione comunale, insieme alla responsabilità di mantenere alta la consapevolezza del rischio fra i pettoranesi anche quando l'eco del terremoto del 6 aprile si sarà spenta.

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