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Racconto sul filo della memoria

thumb_ricordiLo scorso 11 luglio, l’amministrazione comunale di Pettorano Sul Gizio ha festeggiato gli 80 anni di Benigno Suffoletta conferendogli una medaglia d’oro con la seguente motivazione:“A Benigno Suffoletta in occasione del suo 80° compleanno, con stima e riconoscenza per l’impegno profuso come sindaco e per i risultati raggiunti nei suoi 50 di attività imprenditoriale”.

 

Nel corso di quella cerimonia, Benigno Suffoletta, sindaco di Pettorano dal 1975 al 1980, pronunciò un discorso con il quale, oltre a ringraziare l’amministrazione comunale, ripercorreva le vicende che caratterizzarono il periodo in cui ricoprì la carica di Sindaco. Più che un discorso formale, quello di Benigno Suffoletta fu un “racconto sul filo della memoria”, poiché ricordava episodi sconosciuti ai più.

Già allora quel discorso ci sembrò molto interessante, soprattutto perché rappresentava una fonte informativa utile a ricostruire un periodo storico del nostro paese. E’ per questo motivo che oggi ne pubblichiamo volentieri e integralmente il testo che Benigno Suffoletta ci ha fatto pervenire.

Ringrazio il Sindaco Dottor Berarducci Giuseppe, gli Assessori, i Consiglieri che hanno voluto onorarmi con questa significativa cerimonia.

Ringrazio il Sindaco di Roccaraso Dottor Armando Cipriani, il Sindaco di Rivisondoli Dottor Roberto Ciampaglia, il Comandante della stazione dei Carabinieri e della forestale, il Dottor Di Tunno Domenico e Signora, la Signora Giuliana Croce, il Dottore Gigi Nori e Signora, ringrazio tutti voi, amici che siete venuti così numerosi ad onorarmi con la vostra presenza, ringrazio anche qualche assente, molte volte la politica riesce a prevalere sui sentimenti e offuscare una vecchia amicizia.

Questa cerimonia mi fa rivivere i 5 anni della Amministrazione TRE SPIGHE negli anni 75 -80.

A distanza di trent’anni, ripeto con orgoglio: fu l’amministrazione della concordia e della compattezza.

E prima di inoltrarmi con i vari ricordi, il mio commosso pensiero va a ad alcuni di quegli amici che lottarono con me, prima per vincere l’elezioni e poi per risolvere i tanti problemi del comune: Vittorio Monaco, Giulio Crugnale, Arturo di Censo, Armando Centofanti. A loro va il ricordo più affettuoso e sincero, come pure a Ettorino Giammarco capo della minoranza, che in quel quinquennio fece un’opposizione severa, leale e costruttiva insieme a Pietro Iacozza.

Come dicevo fu l’amministrazione della compattezza e degli impegni rispettati. Quella unione permise di risolvere i molteplici problemi che attanagliavano il comune.

Tanto per ricordare: l’allora segretario dottor Messina, dopo una settimana dal nostro insediamento, si licenziò perché da tre mesi non percepiva lo stipendio assieme agli altri impiegati del comune. Le ditte creditrici: Girardoni, Nepi e l’ing.Iannarelli volevano essere pagati per fornitura di attrezzatura, lavori e progettazioni. Così pure l’Enel ed altri.

L’amministrazione TRE SPIGHE di fronte a questi problemi non si arrese, tutti ci rimboccammo le maniche e cercammo di trovare la soluzione per sanarli.

RINUNCIAI ALL’APPANNAGGIO che spettava al sindaco e credo di essere stato l’unico nella storia amministrativa di Pettorano.

Devolsi lo stipendio alla biblioteca comunale, all’ECA e ai due partiti che componevano la maggioranza. Comperai persino le divise alle due guardie comunali che ne erano sprovviste E, tanto per onor di cronaca, su quei soldi non percepiti ci pagai le tasse governative.

Programmammo i loculi cimiteriali. Feci il progetto e lo feci firmare da un tecnico mio dipendente per cui la progettazione non ci costò quasi nulla.

Insieme all’amico Ernesto Orsini mi recai alla Prefettura a chiedere al Prefetto se potevamo appaltare e realizzare i loculi.

Il Prefetto fu esplicito: “Sindaco tu puoi benissimo appaltare i lavori, ma sappi che se non entrano i soldi dovrai pagare tu la ditta che si aggiudicherà i lavori e realizzerà i loculi". Per amore del mio paese avallai l’operazione che ammontava ad oltre cinquantamilioni di lire. Il ricavato della vendita dei loculi ci permise di pagare gli stipendi agli impiegati e alle ditte creditrici.

Per quanto riguarda il debito con la ditta Girardoni, Fausto Marini e Pietro Monaco si recarono personalmente a Milano. Con intelligenza trattarono la questione con la ditta creditrice ottenendo la rateizzazione del debito che ammontava a circa sei milioni di lire. Fausto Marini e Piero Marzolini si impegnarono molto per il comune. Piero al mattino si presentava al comune prima degli impiegati e degli operai per organizzare il lavoro di questi ultimi.

Tutti i membri delle Tre Spighe, nessuno escluso, lavorarono con serietà e capacità.

Riuscimmo ad asfaltare le strade interpoderali delle case sparse e del cimitero senza pagare una lira alla ditta Orsini di Ascoli Piceno che, in quel periodo, stava realizzando delle opere pubbliche sul tenimento di Pettorano, e aveva abusivamente occupato dello spazio comunale, fatto che la precedente amministrazione comunale aveva ignorato.

L’ILLUMINAZIONE. Riuscii tramite le mie conoscenze ad avere il finanziamento per la realizzazione dell’illuminazione pubblica in paese ed alle case sparse.

La precedente Amministrazione aveva provato invano ad ottenere il finanziamento con il progetto dell’ingegner Cleber Giorgi.

CONSORZIO Di Bonifica di Corfinio. L’Amministrazione riuscì a fermare i lavori di intubamento delle acque del Gizio. Ancora oggi si può notare, vicino Ponte d’Arci, il bacino di raccolta delle acque da dove doveva partire, l’impianto che avrebbe ridotto di molto la possibilità di irrigare i campi ai contadini delle Case Sparse.

Realizzammo: Strade del centro storico, Rifugi dei pastori in montagna, Campo sportivo, la scuola a Vallelarga, l’Acquedotto comunale e ancor tante altre opere.

La pianta organica del comune non era stata mai modificata dal lontano 1905.

Riuscii ad avere dal Ministero competente cinque posti effettivi, tramite concorso e chiamata diretta.

Ricordo, durante una seduta consigliare, la stanza gremita di cittadini, Francesco Monaco, Presidente del PCI di Pettorano dire ad alta voce: “Mi corre l'obbligo di ringraziare il Sindaco e l’Amministrazione, per la prima volta a Pettorano si stanno realizzando opere mai viste prima d’ora: l’illuminazione, le strade, le fogne ecc..”

Purtroppo non mancarono episodi negativi.

Una notte mi chiamò Ernesto Orsini avvisandomi che erano crollate le case su via Sabatot e non escluse che ci potesse essere qualche ferito.

Di corsa arrivai a Pettorano e per fortuna verificai che a parte il crollo delle case non c’erano feriti.

Un masso era caduto sulla casa di Raffaele Suffoletta provocando solo danni al soffitto. Fui sottoposto ad un severo interrogatorio dalle forze dell’ordine, che cercavano di trovare il o i responsabili dell’accaduto ed ovviamente ai loro occhi nel mio ruolo io potevo esserne uno.

Dimostrai con chiarezza la mia totale estraneità poiché mostrai loro i documenti che testimoniavano che avevo da tempo sollecitato chi di dovere  ad intervenire.

Ci toccò risolvere le contestazioni, la sommossa per l’allontanamento di Don Pasquale, parroco di Pettorano.

Dopo una settimana dalla sommossa non autorizzata che i sostenitori del prete promossero a Sulmona davanti alla curia vescovile, senza ottenere niente, arrivarono dalla Procura della Repubblica di Sulmona centinaia di comunicazioni giudiziarie ai dimostranti.

Immaginate la paura e la preoccupazione di molti cittadini e di qualche amministratore, specialmente quando un avvocato della zona in una riunione con i dimostranti fece capire che la faccenda era seria e pericolosa. Anche allora tranquillizzai gli intimoriti contestatori del Vescovo e riuscii attraverso un lavoro di intercessione presso la Procura a far chiudere la vertenza.

Alla scadenza del mandato i compagni del mio partito mi pregarono di ripresentarmi alle elezioni, ma tenni fede alla parola data all’insediamento e andai via dopo il mandato dei cinque anni, dando così la possibilità al compianto amico Vittorio Monaco di presentarsi come capolista.

A distanza di molto tempo ringrazio gli amici che mi aiutarono a risolvere i tanti problemi. Il mio saluto va, oltre a coloro che ho gia citato, a Fausto Marini, Pietro Monaco, Ernesto Orsini, Piero Marzolini, Peppino De Santis, Aquilino Pastorelli, Sergio Ritrovato e Domenico D’Aurora.

Spero di essere brevemente riuscito a ricordare parte della storia dell’amministrazione TRE SPIGHE.

Chiudo ringraziando  nuovamente il Sindaco Dottore Giuseppe Berarducci, professionista serio e capace, la sua Amministrazione, ringrazio il Dottore Feliciano Marzuolo, il Dottore Antonio Carrara e il Professore Pasqualino Orsini.

Auguro che questa Amministrazione possa amministrare serenamente e pacificamente, cercare e trovare soluzioni costruttive superando quelle avversità che servono solo a ritardare il lavoro per un  futuro migliore del nostro paese.

Ed infine permettetemi di dedicare questa medaglia a mia moglie Filomena Carrara.

Grazie

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