Pasquale Gravina è stato uno dei pettoranesi più illustri del secolo scorso. Fu medico e sindaco del paese ma deve la sua fama soprattutto all’attività di botanico. È stato socio corrispondente del Reale Orto Botanico di Napoli e collaboratore dell’opera di Michele Tenore, Flora Napolitana (edita a Napoli in 10 volumi negli anni 1811-1836). Ha pubblicato articoli scientifici nella rivista Giornale enciclopedico di Napoli negli anni 1811-1812, nei quali ha raccolto i risultati delle sue esplorazioni floristiche nei territori montani di Pettorano, Rocca Pia, Scanno e Piano delle Cinquemiglia, attualmente compresi entro i confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Parco Nazionale della Majella e della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio. A lui Tenore dedicò una pianta con il nome di Brassica Gravinae.
Purtroppo Gravina, come tanti intellettuali abruzzesi dell’epoca, è quasi sconosciuto a molti di coloro che si sono occupati e si occupano della storia della nostra regione. Con la pubblicazione del volume che raccoglie alcuni degli scritti del botanico pettoranese, il Comune di Pettorano e l’Associazione culturale “De Stephanis” vogliono contribuire a superare questa ignoranza, aggiungendo un ulteriore tassello all’opera di ricerca e documentazione storica avviata da qualche decennio.
Alla presentazione del libro, oltre che i curatori, interverranno Nicola Cimini (Direttore del Parco Nazionale della Majella); Mimì D’Aurora (CGIL Abruzzo, responsabile ambiente); Mauro Fabrizio (Consulente scientifico della Riserva Naturale “Monte Genzana Alto Gizio”); Dario Febbo (Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise); Gianfranco Pirone (Università dell’Aquila).
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