Il 24 dicembre 2012 è venuta a mancare, all’età di 92 anni, Annunziata Monaco, “zia Nunziatina” per gli abitanti di Pettorano. Vogliamo qui ricordarla per la sua attività, insieme al marito Tonio (Antonio De Giorgi), almeno fino agli anni ‘60 del secolo scorso, di cantante della Serenata di Capodanno nella antica forma del “canto di questua”. Annunziata e Tonio la notte tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio cantavano in giro per le strade del paese, come buon augurio per il nuovo anno, serenate formulari come lo strambotto Si cessa di dormir, si ascolta il canto e il ritornello isolato Ècche ce repenne nu becchiere, espressioni poetiche tipiche della tradizione pettoranese prima del 1924. La mattina del 1 gennaio ripassavano presso le case dove avevano lasciato il buon augurio per ritirare le offerte (per lo più alimentari) che le famiglie volevano o potevano loro elargire come riconoscimento della prestazione artistica.

Come è noto, dal 1924 per opera di Silvio Setta e Pasqualino Carrara si iniziò una nuova tradizione di Serenata: ogni anni si componeva una nuovo testo ed una nuova musica. È questa la tradizione che è giunta fino ai nostri giorni, con alcuni periodi di interruzione (come gli anni della Seconda Guerra Mondiale) e periodi di discontinuità e irregolarità (come gli anni ’50, ’60 e ’70 del secolo scorso). Tuttavia, le antiche forme espressive non cessarono di esistere e continuarono ad essere praticate parallelamente alla Serenata “ufficiale”. Infatti, diversi nuclei familiari continuavano a praticare l’antico “canto di questua”, facendo così sopravvivere, nel cuore della moderna forma della Serenata, un antico residuo di espressione poetica. Zia Nunziatina, con la sua indimenticabile voce chiara ed acuta, ci ha permesso di scandagliare questo strato della nostra cultura inattingibile agli strumenti consueti della conoscenza storica.

Associazione Culturale “Pietro De Stephanis”