Le elezioni
regionali del 14 e 15 dicembre non sono andate bene. Antonio Carrara, candidato
nella lista del Partito Democratico in rappresentanza della Valle Peligna e
dell'Alto Sangro, purtroppo non è stato eletto: le 3.053 preferenze raccolte
non sono state sufficienti. A Sulmona città Antonio è stato il più votato fra
tutti i candidati, sia di centro sinistra che di centro destra, essendo stato
indicato da 1.360 persone. A Pettorano,
il suo paese, considerando il numero totale dei votanti, il risultato è da
ritenersi soddisfacente ma certamente non esaltante: 233 preferenze che, anche
se contribuiscono a portare il Partito Democratico al 51%, non assicurano una
conservazione del primato per le prossime competizioni elettorali. Pratola
Peligna, che alle elezioni primarie aveva avuto un peso importante, ha dato ad Antonio 279
preferenze, va ricordato però che nella lista dell'Italia dei Valori era
candidato il pratolano Ennio Bellucci, al quale sono andati 611 voti.
La nostra delusione è però grande, perchè speravamo che i cittadini della Valle Peligna trovassero finalmente la forza di resistere alle lusinghe e alle promesse, e la compattezza necessaria per eleggere un rappresentante del proprio territorio in Consiglio Regionale. Speravamo che la capacità, la competenza e soprattutto la specchiata condotta morale di Antonio fossero condizioni sufficienti per superare il senso di nausea provocato nei cittadini dagli arresti del Luglio scorso. Purtroppo non è stato così, e il Partito Democratico nella cui lista Antonio si è candidato, ha contribuito non poco al risultato negativo con le scelte fatte dai "sopravvissuti" della Giunta Del Turco nelle settimane immediatamente a ridosso delle elezioni, subendo l'imposizione (almeno questa è l'impressione che i cittadini hanno avuto) di Carlo Costantini come candidato Presidente, per non parlare della farsa seguita alle elezioni primarie in provincia di Pescara, dove il più votato non è stato poi candidato. Così il Partito Democratico, rispetto alle elezioni politiche di primavera, ha perso ben 170 mila elettori, che hanno alimentato l'eccezionale astensionismo della tornata elettorale e solo in minima parte sono stati recuperati dalle liste alleate dello schieramento di centro sinistra.
Un astensionismo senza precedenti è dunque il dato più evidente che emerge dalle elezioni regionali abruzzesi, un fenomeno che ha interessato principalmente il centro sinistra ma che non ha risparmiato i partiti del centro destra.
Una analisi politica spassionata e condivisibile del risultato elettorale, soprattutto quello conseguito dal Partito Democratico, e che articola ulteriormente le motivazioni sopra accennate è contenuta nella e-mail che Antonio Carrara ha inviato ai suoi sostenitori, che pubblichiamo di seguito.
Da parte nostra non possiamo che rammaricarci, non solo per la mancata elezione di Antonio Carrara e la sconfitta del centro sinistra, ma anche per la rinnovata assenza di un rappresentante del nostro bistrattato territorio in Consiglio regionale. Nemmeno il centro destra, infatti, è stato in grado di eleggere un rappresentante della Valle Peligna. E in questo caso le responsabilità vanno individuate tutte all'interno di quello schieramento, in primo luogo all'interno del partito del Popolo della Libertà, che ha promosso la candidatura di ben due esponenti in rappresentanza della Valle Peligna e dell'Alto Sangro. Questa scelta ha avuto come conseguenza la divisione dei voti disponili nell'area fra i due contendenti, Lancia e Ciancarelli, allontanando per entrambe la possibilità di elezione.
Infine, ci spiace sottolineare, che tutte queste motivazioni non ridimensionano la gravità di un altro aspetto: l'antica "esterofilia" del nostro territorio, che si evidenzia analizzando la distribuzione delle preferenze nei singoli comuni, e ribadisce l'incapacità della Valle Peligna di fare "sistema". E' un limite che caratterizza sia gli elettori del centro destra che quelli del centro sinistra. In misura ben più consistente di quanto si verifica fisiologicamente, si è spesso preferito dare il consenso ai rappresentanti delle altre due aree della circoscrizione, Aquilano e Marsica, piuttosto che votare candidati che, all'interno della medesima lista, potevano meglio rappresentare il territorio. Viceversa non si è verificato lo stesso fenomeno nell'area dell'Aquila e nella Marsica, dove i candidati peligni, a leggere i dati, sono risultati quasi sempre degli emeriti sconosciuti. Se a questo si aggiunge che in Valle Peligna e in Altro Sangro il numero complessivo degli elettori è inferiore a quello delle altre due aree della circoscrizione, si evidenza chiaramente come la concentrazione dei voti sui candidati espressione del territorio, fosse una necessità dettata non solo da una esigenza di rappresentanza legittima ma anche dalle semplici regole dell'aritmetica.
Fino a quando fra tutti i residenti in Valle Peligna in Alto Sangro non sarà diffusa la consapevolezza della necessita di fare "sistema" a livello politico, economico, culturale ma anche di rappresentanza istituzionale, la buona volontà di persone come Antonio Carrara, al quale rinnoviamo la nostra stima per essersi speso in prima persona con generosità e intelligenza anche in questa occasione, non sarà sufficiente a superare la condizione di marginalità in cui il territorio e relegato.
● Per scaricare il file con i risultati elettorali di Pettorano, vai alla sezione download di questo sito.
Cari amici,
vi ringrazio tutti per il sostegno, lo faccio con qualche ritardo ma con grande senso di gratitudine. Con molti di voi esiste un rapporto di amicizia consolidato, con altri si è sviluppato in queste ultime settimane. Mi ha fatto molto piacere incontrare nuove persone, nuovi amici. Mi auguro che il rapporto possa continuare. La ricchezza delle relazioni umane, quando sono libere e disinteressate, è l'unica ricchezza che vale.
Purtroppo le elezioni non sono andate bene, non sono andate come avremmo voluto.
Il centro sinistra ha pagato pesantemente le vicende giudiziarie nelle quali è stato coinvolto. Ha pagato più di tutti il Partito Democratico, il partito degli indagati e degli arrestati, ma anche il partito che con disinvoltura ha compiuto scelte sprezzanti nei confronti degli abruzzesi, come l'assunzione dei portaborse. Non siamo stati all'altezza della situazione nell'affrontare la questione morale che ci ha coinvolto pesantemente. La nostra credibilità è fortemente minata.
Abbiamo pagato l'astensionismo, che ha colpito tutti ma più di tutti il Partito Democratico.
IL Partito democratico perde 170.000 voti rispetto alle politiche di qualche mese fa.
Di questi 170000
23.000 li recupera Italia dei Valori
10000 le liste di sinistra
1000 i socialisti
7000 l'inutile lista civica Democratici per l'Abruzzo
16.000 votano solo Costantini.
124000 restano a casa
Il PDL perde 154000 voti rispetto alle politiche.
Di questi 154.000
40.000 li recupera Rialzati Abruzzo
7.700 I Liberalsocialisti
5000 MPA
39.000 votano solo Chiodi.
62000 restano a casa (la metà di quelli del PD)
Se pensate che Chiodi ha vinto per 37.000 voti..... Bastava fare lo sforzo necessario per rimotivare un terzo del nostro elettorato che è restato a casa, invece, abbiamo voluto continuare a seguire le strade consolidate e battute. Ci siamo affidati ai raccoglitori di preferenze, convinti che l'Abruzzo è una terra dove non esiste il voto di opinione. Il voto di opinione esiste, esiste nella scelta di andare a votare o meno e esiste nell'espressione di voto, altrimenti Di Pietro non avrebbe raccolto i voti che ha raccolto.
Con l'arresto di Luciano D'Alfonso la nostra credibilità è ulteriormente caduta.
Il Partito democratico abruzzese verrà commissariato e questo mi pare giusto, secondo me doveva essere commissariato già a Luglio e invece abbiamo fatto finta di niente.
Dobbiamo ricominciare cambiando il nostro modo di fare e di essere.
In queste elezioni io ci ho voluto mettere la faccia, sapevo che sarebbe stata durissima, molti amici mi avevano detto: "ma chi te lo fa fare". L'ho fatto con generosità, convinto che si trattasse di offrire al partito un impegno in un momento di difficoltà, e perché molti altri amici mi rimproverano di tirarmi indietro nei momenti in cui si tratta di fare un passo avanti. Questa volta l'ho fatto un passo avanti, come sempre, senza tanti calcoli di convenienza. E' andata bene alle primarie dove la scelta era chiara, meno bene alle elezioni vere dove sono stato ritrascinato nelle mediazioni estenuanti di chi poi alla fine in gran parte non mi ha votato.
La possibilità di avere una rappresentanza del territorio non ha funzionato, poca convinzione, in pochi ci hanno creduto veramente.
A Sulmona è andata male come altrove, ma sono stato il più votato, il PD ha ottenuto il miglior risultato tra i centri maggiori della provincia dell'Aquila e la coalizione di centro-sinistra ha ottenuto solo 44 voti in meno di quella di centro destra.
Un risultato non scontato e nemmeno irrilevante visto che candidati molto più accreditati di me (assessori e consiglieri uscenti) non sono stati in grado di fare meglio nelle città di Avezzano e L'Aquila. Di questo devo ringraziare tutti gli amici e compagni di Sulmona che mi hanno aiutato e sostenuto, così come ringrazio ancora tutti quelli che nel territorio mi hanno allo stesso modo aiutato.
Ora comincia un'altra storia. Dobbiamo avere la forza e la capacità di rilanciare il progetto del Partito Democratico in una situazione di grande difficoltà. Per farlo è necessario fare chiarezza e ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini.