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Monte San Cosimo: protezione civile o scorie radioattive?

scorieSabato 17 luglio si è tenuto a Pratola Peligna un incontro pubblico sul tema: "Quale futuro per Monte San Cosimo: protezione civile o scorie radioattive?". Al termine è stato approvato il seguente documento.

Gli amministratori pubblici e i cittadini del comprensorio peligno, intervenuti all’incontro tenutosi presso il Teatro D’Andrea di Pratola P., ribadiscono l’impegno per il progetto di smilitarizzazione dell’area di San Cosimo e ripropongono di destinarla a Polo Logistico per la Protezione Civile, da porre a servizio di un ampio bacino del centro-sud Italia, così come deliberato da 17 Comuni del comprensorio, dal Comune di Sulmona, dal Consiglio Generale della Comunità Montana e dal Consiglio Provinciale dell’Aquila.

Con tale progetto, una vasta area di oltre 133 ettari completamente infrastrutturata, collegata con le grandi vie di comunicazione (ferrovie, autostrade), può essere trasformata da peso improduttivo a risorsa, con ricadute positive sia sul piano sociale che economico, non solo per la Valle Peligna, ma per l’intera regione. L’ipotesi, recentemente avanzata, di utilizzare il deposito di San Cosimo per un centro di ricerche sul Piezo-nucleare, la cui prima applicazione riguarderebbe il trattamento e quindi lo smaltimento delle scorie radioattive, si pone in aperto contrasto con il progetto avanzato dalle Istituzioni locali. La risoluzione approvata dal Consiglio Regionale lo scorso 4 maggio, con la quale la Regione si candida ad ospitare il Centro di Ricerche, fa riferimento alle applicazioni del Piezo-nucleare e alla SOGIN (Società di gestione Impianti Nucleari). Tale eventualità suscita forte preoccupazione non solo per l’oggettiva e potenziale pericolosità delle attività prospettate, ma anche e soprattutto perché la legislazione italiana in materia prevede che a cura della stessa Sogin debba essere individuato, realizzato e gestito un unico polo tecnologico in cui sia presente sia il centro di ricerche che il sito nazionale per lo stoccaggio di tutte le scorie radioattive presenti in Italia. Pertanto il rischi che il Deposito di Monte San Cosimo possa essere utilizzato per tale finalità è molto elevato. Tale prospettiva, può essere scongiurata solo dalla riconversione dell’area per usi civili. Pertanto gli Amministratori pubblici e i cittadini intervenuti si augurano che la Regione Abruzzo faccia propria la volontà che emerge dal territorio e approvi la proposta di destinare l’area in questione a Polo Logistico per la Protezione Civile, aprendo conseguentemente con il Governo nazionale il necessario confronto per conseguire, in tempi ragionevolmente brevi, l’obiettivo.


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